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19 giu 2017

OPEN HOUSE DMG MORI Italia Brembate di Sopra, 16 – 20 maggio 2017


Lo stabilimento del Gruppo DMG MORI ha accolto i clienti mostrando un’ampia vetrina delle tecnologie d’avanguardia e delle innovazioni della gamma DMG MORI di tornitura, fresatura e New Technologies.

Il portafoglio Made in Italy, oltre alle altre macchine high-tech, in esposizione con dimostrazioni in tempo reale con la possibilità di visite guidate dello stabilimento e delle linee produttive.

Dalla lavorazione completa Turn&Mill alla tornitura di produzione e universale, dalla fresatura orizzontale a 5 assi, fino alla tecnologia LASERTEC Additive Manufacturing, la gamma delle macchine DMG MORI offre un ampio range di soluzioni e pezzi lavorabili, dalla produzione di prototipi fino a quella in serie di differenti materiali. 

“Quotidiani sono stati gli appuntamenti organizzati nell’ambito di questo evento durante i quali diverse realtà hanno mostrato come sia possibile integrare completamente la macchina in qualsiasi organizzazione aziendale. Abbiamo spiegato come sfruttare le applicazioni tecnologiche per una produzione intelligente e come beneficiare delle agevolazioni del Super e Iper ammortamento legato all’acquisto dei beni rientranti nei progetti di Industria 4.0” spiega l’Ing. Diego Spini, Amministratore Delegato di DMG MORI Italia. 

Nella cornice dell’evento DMG MORI ha proposto inoltre incontri di formazione tecnica gratuita dedicati agli operatori e tecnici del settore.

DMG MORI nell’era di Industria 4.0

Industria 4.0 è stato il filo conduttore di questa Open House ma soprattutto il tema degli incontri avvenuti quotidianamente nella cornice dell’evento. Gli esperti di settore hanno analizzato le tendenze e le soluzioni tecnologiche derivate dalla sfida del mercato nell’ambito di questa quarta rivoluzione industriale. 

Tavole rotonde e momenti di confronto che hanno interessato aziende leader nel settore che hanno esposto i principi e gli sviluppi avvenuti in questo ultimo periodo in merito all’argomento Industria 4.0 il tutto per illustrare alle piccole, medie e grandi imprese come sia possibile integrare concretamente le applicazioni nella loro realtà industriale e come sia possibile usufruire degli incentivi statali dedicati ai privati per l’acquisto dei beni I4.0.

Gli incontri differenziavano l’uno dall’altro per i settori ogni volta coinvolti: automazione, finanza ed energia & aerospace.

Il convegno tenutosi martedì 16 maggio con focus automazione è stata un’occasione durante la quale ciascun relatore ha potuto esporre l’approccio di Industria 4.0 nella propria azienda e la diffusione di sistemi, all’interno della produzione, tra loro interconnessi.

Moderatore dell‘incontro il Dott. Roberto Maietti di SPS IPC Drives, il quale ha premesso “Il tema di Industria 4.0 è molto più grande di quanto si possa semplicemente con alcuni dettagli catalogare, questo perchè riguarda una vera e propria rivoluzione dei processi produttivi. I 4.0 quindi non è solo tecnologia: quando parliamo di trasformazione digitale, contempliamo cambiamenti paradigmatici dei profili aziendali in generale”.

Continua Minetti “I due aspetti più importanti di I 4.0 sono l’occasione del momento, quindi il carpe diem per poter beneficiare delle agevolazioni offerte dal super e iper ammortamento e la lungimiranza delle decisioni prese da ciascuna azienda in materia di investimenti che devono essere affrontati con la consapevolezza degli obiettivi che la stessa vuole raggiungere nel corso degli anni”.

Presenti al convegno come relatori i rappresentati di importanti realtà che ogni giorno lavorano con e per la tecnologia.

La prima esperienza viene riportata dal Dott. Cristian Locatelli, Direttore Generale di Camozzi Digital, gruppo bresciano impegnato nell’automazione pneumatica “Nel 2015 il gruppo Camozzi presenta la sua prima piattaforma cloud-based. Con il tempo abbiamo messo a punto le nostre soluzioni e la stessa piattaforma partendo dal captive. Quindi, maturata la tecnologia, le soluzioni di connettività sono state implementate sui nostri macchinari, integrando e sviluppando i nostri pacchetti software, le competenze dei nostri tecnologi e la tradizione manifatturiera”. 

Locatelli termina il suo intervento spiegando quanto segue “La Camozzi Digital mira a degli obiettivi concreti nell’era di I 4.0: flessibilità degli impianti, ottimizzazione dei costi e un elevato monitoraggio della qualità”.

Alla domanda di Minetti se in un’azienda attualmente operativa, I 4.0 può introdursi anche se già attiva o si necessita ripartire da zero, risponde il Dott. Sergio Paganelli responsabile della filiale italiana di Balluff, azienda tedesca che si occupa di sensoristica per l’automazione “Nel 2010 Balluff inizia in Italia un lavoro di digitalizzazione sulle macchine utensili riscontrando enorme resistenza da parte delle piccole e medie imprese. Attualmente invece, con I 4.0, sembra essere cambiato l’interesse di queste aziende nei confronti della digitalizzazione”.

Prosegue Paganelli “Oltre alla possibilità di ottenere gli incentivi proposti dallo stato, il passo è veramente importante e l’azienda che decide di affrontare questo cambiamento deve volerlo fare con tutta la consapevolezza del caso. Che un’azienda abbia già macchine all’interno non importa. La cosa principale è che chi ci lavora capisca di dover cambiare la propria mentalità, in quanto la digitalizzazione porterà dei veri e propri stravolgimenti nella concezione aziendale.”

Prende parola il Dott. Filippo Giannini, Responsabile Business macchine utensili per Siemens “Un collega poco tempo fa ha confermato di trovare oggigiorno più resistenza nei confronti di I 4.0 da parte delle grandi imprese piuttosto che da parte di quelle medie e piccole”. Giannini continua a raccontare la propria esperienza “Nell’ultimo periodo Siemens ha trovato nel territorio PMI che richiedono di poter fare investimenti. Questi investimenti però non devono comportare: obsolescenza dopo alcuni anni, investimenti iniziali considerevoli, un ufficio di information technology interno all’azienda. Le PMI chiedono di poter capire al meglio e toccare con mano i vantaggi legati alla digitalizzazione: puntano ad investimenti mirati con un ritorno concreto sull’attività produttiva”. Spiega ancora Giannini “Siemens ha lanciato una piattaforma cloud-computing: Mindsphere, che collega le aziende nell’ambito del cloud. Questa piattaforma permette, partendo da un investimento iniziale ridotto, di effettuare della manutenzione predittiva, un’accurata analisi dei dati e una migliore gestione delle risorse. Ritengo infine che sia fondamentale che le PMI capiscano come la parte smart di questa rivoluzione industriale possa condizionare in meglio il loro futuro”.

Prosegue con la sua esperienza il Dott. Roberto Beccalli, Product Manager per la sede italiana di Mitsubishi Electric “Mitsubishi aveva la necessità di digitalizzare i propri impianti produttivi (parliamo di impianti di grandi dimensioni). Questa necessità ci ha portato a cercare di implementare nel tempo il concetto di I 4.0. Da qui nasce l’idea della I-factory che prevede una collaborazione tra più aziende che permettono di fornire una soluzione completa in termini di digitalizzazione, scambio dati e cyber security. Lo scopo è quello di fornire ai clienti una tecnologia sicura a 360°”.

Spiega Beccalli “Ormai il muro della resistenza nei confronti della digitalizzazione è stato per lo più abbattuto. Quella che si respira ora è una vera e propria fame di informazione. La gente vuole migliorare la propria azienda tecnologicamente, ma al tempo stesso pretende di capire nel dettaglio il concetto di I 4.0”.

Su questa frase termina il convegno il Dott. Alberto Cattaneo, Responsabile Tecnico di Heidenhain “La confusione purtroppo è ancora abbastanza elevata, nonostante questo primo trimestre abbia portato un 22% in più di vendite rispetto al primo trimestre del 2016 sulla vendita di macchine utensili (dati UCIMU). In questo momento risulta necessaria una corretta informazione in merito ai vantaggi di I 4.0, ecco perché diventano fondamentali questo tipo di incontri”.

Il convegno di mercoledì 17 giugno ha avuto come tema di discussione gli strumenti a sostegno degli investimenti per Industria 4.0.

Apre l’incontro il moderatore, Ing. Gabriele Caragnano di PWC il quale espone al pubblico un’analisi sulla base di un’indagine effettuata a 400 aziende sulla loro risposta a I 4.0 “Il risultato generale è che il 50% delle aziende prevede di effettuare investimenti I 4.0 superiori al 4% del proprio fatturato con l’obiettivo di cogliere l’occasione dei provvedimenti fiscali previsti e rimanere al passo coi tempi”. 

Prosegue Caragnano “In generale in materia di I 4.0 oggi il livello di comprensione è buono, le aziende ritengono di essere sufficientemente competenti per muoversi nella direzione giusta ed effettuare i corretti investimenti con l’obiettivo di ridurre i costi ed aumentare l’efficienza del proprio parco macchine”.

Prende poi la parola la Dott.ssa Stefania Pigozzi di UCIMU la cui presentazione cerca di illustrare un po’ più nello specifico il piano nazionale previsto per I 4.0, focalizzandosi nel dettaglio sulla differenza tra super e iper ammortamento “Nonostante il termine Industria 4.0 sia divenuto di uso corrente, è necessario dare una declinazione tutta italiana al concetto: I 4.0 è un processo produttivo in grado di circolare e gestire le informazioni legate alla generazione di valore aggiunto tra i vari componenti del sistema produttivo tra loro interconnessi (macchine, esseri umani, prodotti e sistemi informatici). All’interno della Legge di Bilancio 2017, sono contenuti due importanti provvedimenti di modernizzazione dell’industria manifatturiera italiana:

1. La proroga del super ammortamento

2. L’introduzione dell’iper ammortamento.”

Spiega la Pigozzi “Da questi due provvedimenti discendono due opportunità ben distinte. Il super ammortamento (maggiorazione del 40% sull’ammortamento annuo) è indirizzato al rinnovo del parco macchine già esistente che, con l’introduzione di beni strumentali moderni e maggiore tecnologia, potrà divenire ancora più competitivo. 

L’iper ammortamento (maggiorazione del 150%) invece è indirizzato alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello I 4.0”.

L’azienda dovrà quindi effettuare una scelta consapevole sulla base delle proprie esigenze e disponibilità.

La Pigozzi ricorda inoltre che “La legge di Bilancio ha prorogato i termini di validità dell’incentivo fino al 31 dicembre 2017, con estensione fino al 30 giugno 2018 a condizione che entro il 31 dicembre 2017 l’ordine risulti accettato dal venditore e pagato con un acconto pari al 20% del costo di acquisizione, ma cosa più importante che risulti interconnesso con i sistemi interni ed esterni dell’azienda”.

All’intervento della Dott.ssa Pigozzi segue quello dell’Ing. Giovanni Barbanti, docente di meccanica all’università di Modena e Reggio Emilia e titolare di un’azienda che produce sistemi automatici. 

Secondo il suo pensiero “Chi è del mestiere e conosce i contenuti tecnici che stanno sotto lo slogan I 4.0, sa che una Italian way all’I 4.0 è sempre esistita, ma noi non siamo bravi a fare sistema”. Continua Barbanti “In realtà le imprese italiane, anche quelle piccole, di ricerca ne fanno tanta, e il risultato è che siamo la seconda manifattura in Europa e la quinta a livello mondiale. 

In concreto, oggigiorno anche in Italia si parla finalmente di fabbrica intelligente: la manifattura realizzata da sistemi di produzione intelligenti, basati sulla conoscenza, in grado di comunicare tra loro e cooperare, capaci di interpretare il contesto in cui operano e di realizzare autonomamente azioni e strategie per raggiungere gli obiettivi fissati migliorando le proprie prestazioni in base all’esperienza.

L’utilizzo di queste tecnologie per operazioni certamente molto importanti offre vantaggi di tutta evidenza, ed è chiaro che l’unico limite di applicazione è la valutazione costi/benefici. Una volta deciso di procedere su questa strada, deve essere naturale cercare di impostare l’applicazione associata ad un oggetto al fine di ricavarne tutti i potenziali vantaggi, che sono innumerevoli”.

Segue l’intervento del Dott. Gianluca De Candia di Assilea, Associazione Nazionale Leasing che spiega nel pratico le modalità di finanziamento.

De Candia premette “Mai come in questo periodo abbiamo avuto così tante opportunità di investimento per potersi modernizzare. Queste opportunità si presentano sotto forma di misure di sostegno di immediata efficacia, automatiche e cumulabili l’una con l’altra”.

Analizzando il concetto di super ammortamento, in un confronto tra acquisto e leasing de Candia afferma “Al termine del processo di ammortamento si avrà lo stesso risparmio fiscale, ma tramite il leasing lo si riuscirà ad utilizzare in una quota parte maggiore nei primi anni dell’ammortamento stesso”. De Candia ricorda al pubblico presente in sala che il leasing finanziario è applicabile senza alcun tipo di problema anche all’iper ammortamento “Laddove viene effettuato un investimento 4.0 e vi è anche un software embedded, è possibile addirittura su tutto l’investimento poter applicare l’iper ammortamento”. De Candia termina il suo intervento dichiarando “Nel caso in cui un’impresa intenda effettuare un investimento tramite leasing finanziario, avrà la possibilità di dedurre una quota in un tempo molto più breve sia per il discorso di iper ammortamento, sia per il super ammortamento che per la nuova Sabatini ter”.

L’avvocato Stefano Manzini del Consorzio Iris conclude l’incontro analizzando il nuovo regolamento europeo sulla privacy in quanto “Il concetto di cyber sicurezza è il punto centrale di Industria 4.0 e deve risultare come l’elemento sovraordinato rispetto a qualsiasi tipo di fiscalità agevolata concessa”.

Prosegue Manzini “In questa profonda trasformazione dei settori industriali, lo sviluppo delle tecnologie rappresenta il presupposto essenziale perché le imprese possano competere in un mercato internazionale-globale: tutto ciò porterà ad un livello senza precedenti di raccolta ed elaborazione dati. Quindi la minaccia delle organizzazioni criminali in ambito cyber diventerà sempre più incalzante, da qui la necessità di inserire il Regolamento Europeo in materia di protezione dei dati personali”.

Spiega Manzini “Il Regolamento è entrato in vigore il 24 maggio 2016 ed inizierà ad essere applicata il 25 maggio 2018 e prevede norme più rigorose sulla protezione dei dati personali. I cittadini avranno maggiore controllo sui propri dati e vantaggi commerciali con le stesse condizioni per tutti. Un insieme unico di norme per tutte le aziende che lavorano nell’UE. Molto più pesanti inoltre le sanzioni amministrative che incideranno sulle condotte delle grandi multinazionali che trattano dati in diverse aree geografiche e spesso cercano di individuare i paradisi legali del trattamento dei dati personali per eludere le norme e criteri di comportamento definiti dalle nazioni più rigorose”.

I convegni che hanno avuto come filo conduttore Industria 4.0 si sono conclusi nella giornata di giovedì 18 maggio con l’appuntamento il cui focus è stato Energy & Aerospace. 

Moderatore dell’incontro l’Ing. Diego Spini, Amministratore Delegato di DMG MORI Italia “Oggi qui con noi sono presenti delle realtà che possono raccontarci la loro esperienza e testimonianza di quello che, in tempi ancora non sospetti, hanno deciso di intraprendere in direzione Industria 4.0”.

Continua Spini “Sia per la loro storia, che per la dimensione, provenienza geografica e produzione, queste aziende hanno poco a che fare l’una con l’altra.

Ma era proprio questo il nostro obiettivo: far capire che I 4.0 può essere presa in considerazione a prescindere da tutto”.

Il primo a prendere parola è il Dott. Antonio Baldaccini, Presidente dell’Umbra Group che, dopo una presentazione generale, focalizza il suo intervento sulla sfera umana della questione I 4.0 “La nostra mission nasce dal desiderio di essere partner per la realizzazione di un progetto comune. Il nostro obiettivo è quello di essere per il cliente il fornitore di viti a sfere, cuscinetti, attuatori e componenti destinati a mercati ad alta tecnologia. Valorizziamo ciascun cliente per realizzare insieme la soluzione migliore”. Baldaccini prosegue affermando “In merito a I 4.0, Umbra Cuscinetti ha da poco iniziato ad introdurre le tecnologie e innovazioni, ma siamo pienamente coscienti del fatto che i veri risultati non sono quelli di oggi. Oggi è solo investimento puro. I 4.0 è l’integrazione di nuove tecnologie produttive atte a migliorare le condizioni di lavoro aumentando la produttività e la qualità degli impianti. In questo frangente Umbra Group intende investire sul capitale umano, e soprattutto sulla donna, pilastro di questa rivoluzione. Richiediamo di sviluppare al meglio il fattore umano al fine di mettere l’azienda nelle condizioni di creare valore ed ambire al successo attraverso il miglioramento continuo”.

A seguire l’Ing. Pietro Marigliani, Responsabile del Centro di Eccellenza Produzione Meccanica della Leonardo di Campi Bisenzio, il quale dopo aver presentato un’overview generale dell’azienda spiega le iniziative I 4.0 collegate a progetti pilota in atto a Campi Bisenzio “Un esempio pratico della Leonardo è l’implementazione I4.0 del nostro sito di Campi Bisenzio anche detta Driver Implementazione.

La Driver Implementazione si propone come un progetto multi divisionale, finalizzato a verificare l’applicabilità di tecnologie e soluzioni di I4.0 a supporto dell’evoluzione tecnologica dei siti produttivi Leonardo. L’iniziativa coinvolge diverse strutture della divisione Sistemi per Sicurezza e Informazioni e alcune funzioni centrali, con l’obiettivo di sperimentare un approccio olistico (comprendente anche la gestione della sicurezza degli impianti industriali), che costituisce un elemento distintivo da offrire sul mercato delle PMI”.

Prosegue Marigliani “Questa implementazione I4.0 permette la customizzazione sulle esigenze della fabbrica, ma al tempo stesso la rappresentatività delle esigenze della PMI; una facile asportabilità ed al contempo estrema avanguardia tecnologica; la priorità assoluta all’utilizzo di tecnologia Leonardo e partnership con fornitori specifici per tecnologie non Core; un focus sul continuo miglioramento del KPI e più in generale dei processi industriali; valorizzazione ed incremento del know-how aziendale e incremento dell’utilizzazione degli Asset”.

Marigliani termina il suo intervento illustrando i vantaggi attesi “Questa implementazione supporterà l’evoluzione dei prodotti della divisione attraverso il potenziamento delle capacità tecnologiche e produttive rafforzando anche la capacità di progettazione e produzione sfruttando il vantaggio atteso dalla ottimizzazione generale originata dall’automazione industriale. Inoltre sarà possibile usare nuove tecnologie digitali in grado di svolgere funzioni predittive, capaci di supportare efficacemente le decisioni dell’operatore umano in condizioni critiche o di anticipare i problemi operativi degli stessi sistemi, nonché trovare le soluzioni per risolverli al minor costo e la massima efficacia. Ultimo fattore, ma non meno importante, sarà possibile espandere le sinergie con le PMI e le università presenti sul territorio, al fine di incrementare il contenuto tecnologico e innovativo dei prodotti realizzati”.

Il microfono viene passato poi Francesco Stortiero, Responsabile Tecnico dell’azienda GFM di Mapello che si occupa di tecnologie additive, tecnologie riconosciute abilitanti per I4.0. Stortiero inizia con una panoramica generale della GFM, dati aziendali, produzione e materiali lavorati, per poi concentrarsi sulla spiegazione dei progetti per la valutazione della tecnologia additiva finanziati dalla Regione Lombardia MADE4LO, di cui i dettagli: valore del Progetto 7M€, durata 30 mesi:

Valutazione della Tecnologia Additiva presente in Lombardia: partendo dalle polveri fino a processi di post-processing passando attraverso la Tecnologia Additiva sia a letto di polvere (SLM, DMLS) che a deposizione diretta DED (inclusa la tecnologia Ibrida additiva).

Valutazione di potenzialità e punti di forza per progettare nuovi processi e nuovi prodotti. Implementazione di un Technology Hub Distribuito per la fornitura di servizi e componenti prodotti in additive.

“La messa a punto di questo tipo di progetto porterà all’individuazione e la definizione di alcuni case studies e il redesign in un’ottica di produzione additive

DFAM. L’ottimizzazione dei Processi Additivi SLM e DED come tecnologia Ibrida Additiva; benchmarking e individuazione di punti di forza e/o margini di miglioramento 

sia degli impianti che dei processi ed infine la creazione di know-how e banca dati accessibile alle aziende che faranno parte del Technology Hub distribuito”.

Termina il convegno Cristian Torri, titolare delle Officine PL di Palazzolo, che concentra il suo intervento sull’importanza del cambiamento in questa fase di rivoluzione industriale e di come ha affrontato personalmente la questione nella sua azienda “Non esiste nulla di più costante in natura del cambiamento e la resistenza che si oppone ad esso risulta deleteria. Soprattutto la resistenza nel cambiare modelli di soluzioni che in passato hanno sempre funzionato”.

Continua Torri “Cambiare tanto per farlo: assolutamente no. Il cambiamento deve essere strategico e strategico deve essere anche l’approccio a I 4.0: bisogna puntare a scelte tecnologiche e informatiche che riducano i tempi di produzione e soprattutto i costi, non dimenticando mai l’importanza del prodotto”.

Parallelamente, a supporto del cliente, in show-room era sempre presente l’Ing. Alessandro Rogora – Responsabile di Industria 4.0 per DMG MORI Italia “Il sempre più richiesto orientamento all’interconnessione delle macchine, dei prodotti e dei servizi per la propria catena di processo continua a procedere inesorabile.

Nella stessa misura guadagnano quindi importanza anche i sensori e i software nell’ambito della costruzione di macchine utensili”.

Per questo motivo DMG MORI si impegna per un costante potenziamento dello sviluppo delle sue Software Solutions. L’obbiettivo primario è quello di garantire ai clienti, già dalla prima fase del processo di digitalizzazione, un valore aggiunto mediante delle soluzioni digitali concrete.

Un esempio sono i 26 esclusivi cicli tecnologici DMG MORI con i quali è possibile programmare anche pezzi complessi a bordo macchina in tutta semplicità.

Questi esclusivi cicli tecnologici supportano l’operatore nella programmazione interattiva dell’officina, direttamente sul controllo CNC, con innovativi tool dedicati alla manipolazione, misurazione, asportazione del truciolo e monitoraggio della lavorazione che incrementeranno fino al 60% la velocità di programmazione. I cicli tecnologici offrono quindi un supporto eccellente e duraturo alle macchine utensili. Tra i vantaggi che un cliente può trarne spiccano: l’elevato comfort operativo, la riduzione dei tempi di ciclo, la sicurezza di processo e maggior qualità del pezzo lavorato. Per le operazioni di rettifica sono invece disponibili cicli tecnologici per la rettifica interna, esterna ed in piano nonché cicli per la misurazione della ravvivatura.

“Nel cammino verso la digitalizzazione” spiega l’Ing. Diego Spini “DMG MORI si è posta come obbiettivo di accompagnare il cliente durante tutto il percorso: dall’idea la prodotto finito promuovendo soluzioni automatiche e tecnologiche per le imprese ed investendo in processi d’avanguardia e in soluzioni digitali per la produzione del futuro”.

Formazione gratuita

Come ogni anno DMG MORI è stata promotrice di numerosi appuntamenti per il pubblico di settore, al fine di rendere più interessante e costruttiva la visita della propria sede, partendo dagli incontri di formazione tecnica gratuita dedicati agli operatori e ai tecnici. Sono stati condotti incontri in collaborazione con Heidenhain, Siemens ed Esprit.

In ultimo un appuntamento alle APP di CELOS®, l’interfaccia di controllo di DMG MORI premessa e garante di una digitalizzazione completa. Sin dal 2013, DMG MORI rivoluziona con CELOS® il controllo e l’operatività delle macchine utensili.

E da allora diverse migliaia di macchine high-tech dotate di CELOS® producono con successo presso le officine della clientela; ben oltre 100 modelli del portafoglio di macchine DMG MORI “parlano” già la lingua di CELOS® – e queste cifre sono in costante aumento. Tutti i clienti, indipendentemente dalla loro dimensione aziendale e dal loro settore operativo, sono così in grado di monitorare, analizzare ed ottimizzare i processi della loro CELOS® Machine, grazie al supporto concreto delle App. Le soluzioni produttive CELOS® Manufacturing, permettono, inoltre, la gestione, il controllo e l’organizzazione completa dei cicli, conformemente all’ambiente macchina disponibile. Infine, gli utenti di CELOS® godono di interfacce di comunicazione standardizzate, che li rendono compatibili già oggi al 100% con le proprie strutture aziendali IT e con le reti di produzione del futuro.

Un elemento chiave della futura strategia produttiva di DMG MORI sono, inoltre, le CELOS® APP Solutions preconfigurate. Queste soluzioni, offerte ad un conveniente prezzo di pacchetto, eseguono delle importanti e ben precise attività di natura digitale, consentendo al cliente un accesso semplificato alla digitalizzazione aziendale. Ne è un esempio il nuovo pacchetto CELOS® PERFORMANCE Package per l’analisi e la visualizzazione dello stato della macchina e dei suoi indicatori operativi. Il pacchetto comprende il CELOS® CONDITION ANALYZER per l’analisi dei segnali di macchina e processo ed il CELOS® PERFORMANCE MONITOR per la massima trasparenza e gestione dei valori di produzione. 

DMG MORI ITALIA

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