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21 lug 2014

ASSEMBLEA ANNUALE FEDERMACCHINE: 2013 STAZIONARIO PER L’INDUSTRIA ITALIANA DEL BENE STRUMENTALE.


STABILI PRODUZIONE (-0,5%) E EXPORT (+0,8%). IN CALO LA DOMANDA (-2,5%).
RIPRESA ATTESA NEL 2014, ANCHE PER IL MERCATO ITALIANO.
 
 
Nel 2013, la produzione italiana di beni strumentali si è attestata di poco sotto i 35 miliardi di euro. Pur rimanendo intorno al medesimo valore, il trend della produzione, dal 2011, registra un calo costante da imputare direttamente alla riduzione dei consumi italiani. Differente, invece, il riscontro dell’export che segna il nuovo record di settore.
 
Questo è quanto emerge dai dati di consuntivo che saranno presentati oggi pomeriggio in occasione dell’annuale assemblea FEDERMACCHINE, la federazione delle imprese costruttrici di beni strumentali, che ospiterà l’incontro con il presidente della piccola industria (e vicepresidente) di Confindustria, Alberto Baban, incentrato sul tema “La forza intrinseca del settore italiano dei mezzi di produzione e la sua importanza competitiva”.
 
In particolare, secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche FEDERMACCHINE, nel 2013, la produzione è rimasta sostanzialmente stabile (-0,5%), per un valore pari a 35 miliardi di euro. Delle tredici associazioni che fanno capo alla federazione, sei hanno registrato un calo del fatturato.
 
Le esportazioni, cresciute solo dello 0,8%, hanno comunque fatto registrare il nuovo record, raggiungendo il valore di 25,6 miliardi.
 
Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Cina, (2,3miliardi di euro, -2,4%), Stati Uniti (2,2 miliardi di euro, +1,1%), Germania (2 miliardi di euro, -11,5%), Francia (1,5 miliardi di euro, -5,3%).
 
Le consegne dei costruttori sul mercato interno, già poco brillanti nel 2012, sono diminuite del 3,8%, a meno di 9,4 miliardi di euro. La debolezza del consumo italiano, che nel 2013 si è attestato a 15,6 miliardi di euro (-2,5%), ha penalizzato anche l’import, -0,5%.
 
Consapevoli del ridimensionamento del mercato interno, i costruttori italiani hanno orientato la propria attività all’estero. A conferma di ciò è il dato di export su produzione risultato pari al 73%.
 
 “Alla luce di questi numeri - ha affermato Giancarlo Losma, presidente FEDERMACCHINE - appare evidente che l’industria italiana del comparto ha saputo rispondere ai venti di crisi orientando la propria offerta verso i mercati più vivaci. D’altra parte, il 2014, come rilevato da alcuni indicatori relativi a specifici settori appartenenti al comparto rappresentato da FEDERMACCHINE, dovrebbe essere di altro tenore e dovrebbe coincidere con la ripresa, seppur moderata, della domanda italiana di macchinari”.
 
Ripresa che è stata certamente favorita anche dall’entrata in vigore della Nuova Legge Sabatini che, operativa da marzo, ha finora permesso finanziamenti agevolati per 1,5 miliardi di euro di investimenti in beni strumentali”.
 
“D’altra parte, accogliamo con favore il decreto 91/2014 che permette il credito di imposta pari al 15% dell’ammontare degli investimenti totali in macchinari effettuati dalle imprese dal 25 giugno 2014 e con consegna entro il 30 giugno 2015. Siamo però convinti che lo stesso debba essere perfezionato nella sua durata effettiva di beneficio. In particolare occorrerebbe una modifica che preveda che la data di scadenza posta al 30 giugno 2015 sia relativa agli ordini raccolti e il termine per la consegna del macchinario sia spostato al 31 dicembre 2015”.
 
“Insistiamo poi sul sistema degli ammortamenti liberi sul modello di quanto fatto in Gran Bretagna dove, dal primo aprile 2014, è permesso, nell’anno di acquisto del macchinario, fino al 31 dicembre 2015, l’ammortamento totale degli investimenti di beni strumentali fino a un importo massimo di 600.000 euro”.
 
“Inoltre - ha aggiunto il presidente di FEDERMACCHINE - ancora una volta i costruttori italiani sottolineano la necessità di un provvedimento di incentivo alla sostituzione dei macchinari obsoleti non solo su base nazionale ma europea. Il provvedimento potrebbe evidentemente dare una scossa al consumo di macchinari ma soprattutto favorirebbe l’ormainecessario ammodernamento degli impianti produttivi del vecchio continente. La necessità di fabbriche moderne e produttive è infatti tema comune a numerosi paesi dell’Area euro”.
 
“Alle autorità di governo - ha continuato Losma -  chiediamo, anche in ragione del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, di inserire tra le proposte di politica industriale anche un ragionamento su questa misura la cui attuazione risponderebbe alle esigenze di maggiore produttività delle imprese e di adeguamento alle normative sempre più stringenti in materia di risparmio energetico e miglioramento degli standard di sicurezza sul lavoro che divengono sempre più stringenti”.
 
“In tema di innovazione - ha sottolineato il presidente di FEDERMACCHINE - è certamente interessante la proposta di Piccola Industria di Confindustria di sviluppare un intervento capacedi incentivare le PMI a iscrivere a bilancio, mettendo a capitale, le spese per la ricerca di base (oltre a quelle per la ricerca applicata),iscrivendole tra leimmobilizzazioni immateriali, con possibilità di ammortamento fino al 100% delle spese sostenute nell’esercizio”.
 
“Si tratta infatti di un tema molto sentito nel nostro settore ove la ricerca di base si concretizza in studi, analisi, approfondimenti su trend, applicazioni, sviluppi relativi al nostro settore e ai settori utilizzatori del bene strumentale, spesso protratti nel tempo e decisamente onerosi”.
 
 “Infine - ha concluso Losma – poiché ancora una volta è il mercato estero a sostenere le nostre aziende, occorre prevedere strumenti volti a stimolare sempre di più le imprese a internazionalizzarsi. A questo proposito sottolineiamo ancora una volta la necessità di prevedere l’introduzione dell’abbattimento dell’IRAP attraverso una riduzione della base imponibile, per la sola parte relativa al costo del lavoro, per una quota pari al rapporto export/produzione generata dall’azienda. La misura è stata tra l’altro citata dal viceministro Calenda qualche giorno fa nella sua proposta di piano industriale per l’Italia: ora speriamo che strada sia un po’ più spianata”.
 
 
 
2011
2012
2013
12/11
13/12
Produzione
35.720
35.160
34.985
-1,6%
-0,5%
Export
25.110
25.397
25.589
1,1%
0,8%
Consegne interne
10.610
9.763
9.396
-8,0%
-3,8%
Import
6.719
6.253
6.223
-6,9%
-0,5%
Consumo apparente
17.329
16.016
15.619
-7,6%
-2,5%
 
(milioni di euro)
 
Fonte: Gruppo Statistiche FEDERMACCHINE
 
 

 
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